Pensieri introduttori

Meditazioni gennaio – febbraio 2015

Nella meditazione abbiamo tre fasi:

1. l’osservazione della nostra mente, del nostro animo. Osserviamo per un periodo di 1 – 3 minuti il proprio corpo, la respirazione e poi i propri pensieri e sentimenti, perché abbiamo spesso emozioni, preoccupazioni incoscienti. Questa fase è simile alla meditazione vipassana. È una visione d’insieme che apre la differenza tra l’oggetto e noi stessi, di ciò che appartiene a noi e ciò che appartiene all’oggetto.
Se facciamo solo questa prima fase: è già bene, contribuisce a calma e ordine.

2. la concentrazione sull’oggetto. La concentrazione non comincia nel corpo, ma in un pensiero, in un’idea. Dopo la prima fase focalizziamo l’attenzione ad un pensiero e lasciamo tutto indietro che non appartiene al pensiero (il corpo, la psiche). Dobbiamo sempre ritornare al pensiero e perseverare con tale concentrazione. È una disciplina della consapevolezza.

3. la meditazione. La meditazione viene dall’oggetto, non da noi. Non la possiamo “fare”. La concentrazione è una disciplina, la possiamo fare. La meditazione invece è un risultato, avviene automaticamente. Dopo un certo tempo di concentrazione possiamo fare l’esperienza: dall’oggetto irradia qualcosa, comincia come una stella, come un sole. L’etere comincia a liberarsi dalle prese del fisico e comincia ad irradiare, la consapevolezza irradia da se stessa.

Il successo dell’esercizio dipende dalla propria costituzione, dalla nostra condizione attuale e anche dal gruppo in cui meditiamo. La meditazione non è qualcosa che si può imparare in tre serate, ma in tanti anni.

riassunto di Uli Grooten