Meditazioni di Heinz Grill, riassunti di Uli Grooten
Meditazione 28.3.2015
Nell’osservazione di un fenomeno possiamo partire o dalla materia o dallo spirito. Rudolf Steiner diceva, che soltanto con l’analisi della materia fisica non si può comprendere il corpo fisico. Anche se osserviamo l’etere della luce dobbiamo cominciare con un’idea, quindi dallo spirito. Possiamo per esempio servirci della rappresentazione: risiede una forza specifica nella luce.
Per avere un’immagine concreta per l’attività del etere della luce si può pensare alle ariste dei cereali: sono finissime, sono come antenne che si stendono nello spazio, vogliono quasi sentire lo spazio, sono finissime. Nei cereali prevale l’etere della luce nei cereali, questo è anche una causa per la quale le ariste sono finissime, come raggi di luce.
Una rappresentazione per l’etere di luce è: la crescita di una pianta viene dal basso, la strutturazione della pianta, delle foglie, delle ariste, invece viene dall’alto e dal cosmo. C’è una forza nella luce che raffina, differenzia, crea struttura e questa forza della luce viene sempre da sopra verso l’oggetto. La crescita viene invece dal basso. Le due forze si incontrano.
Si possono svolgere i seguenti passi per fare una meditazione, p.e. sulle ariste:
- Osservazione del fenomeno o dell’oggetto.
- Ricreare il fenomeno nella memoria come immagine, ricordo dell’immagine nella memoria.
- Rimaniamo con l’immagine creata e aggiungiamo un pensiero. Mantenere e ripetere queste nella concentrazione (vedi qui)
Prendiamo il pensiero per la meditazione: la luce agisce in modo strutturante. La forza della luce struttura. Importante è che il praticante crea e genera l’immagine e il ricordo del pensiero scelto nella concentrazione sempre di nuovo, con perseveranza.
Dopo la meditazione:
Con la meditazione sull’etere della luce cambia l’osservazione della natura, perché si sente nell’anima la forza differenziante della luce. Sentiamo la forza nella luce che vuole strutturare le piante e anche noi esseri umani. Questa forza strutturante agisce solo nella luce, non nell’ombra. Per esempio nel cancro manca la struttura, manca anche la connessione con le strutture confinanti.
L’idea per l’etere di luce è che la luce struttura dall’alto verso il basso. Questo con il tempo si può sentire. Non si può vederlo con gli occhi, ma si giunge a sentirlo con l’anima. Per sviluppare questo sentire, bisogna ricorrere a un’idea valida. L’idea apre la finestra per i sentimenti. Per questo dobbiamo sempre cominciare con un’idea, con immaginazioni (“immaginazione” è un termine coniato da Rudolf Steiner che designa un pensiero profondamente vero, che un ricercatore spirituale ha elaborato dalle leggi spirituali).
Dopo la meditazione si può mantenere una certa calma e lasciar riverberare il contenuto nella coscienza, per esempio anche prima di andare al letto.
Pingback: Etere di luce | Barbara Holzer
Alcune brevi riflessioni in seguito alla meditazione del 24 maggio a Lundo
La meditazione guidata da Heinz G. si è basata su 2 rappresentazioni opposte: la vegetazione con luce velata e la vegetazione con luce cristallina. L’etere della luce, elemento cosmico che arriva sulla Terra, in questo periodo di sole e cielo coperti o offuscati non ha potuto lavorare bene sulla struttura delle piante. Ciò lo si poteva ben notare osservando la natura fuori.
Attraverso la luce arrivano sulla Terra forze spirituali/animiche importanti anche per noi uomini e per la nostra evoluzione umana. Anticamente tali forze spirituali erano trasportate dall’aria.
Noi possiamo lavorare con la luce attraverso i sentimenti, gli occhi, l’attenzione, la consapevolezza e con tutta la nostra anima a differenza della pianta che passivamente deve aspettare la luce per attivare i propri processi eterici.
L’uomo quindi può plasmare, creare, lavorare assieme alla luce. In questo modo noi entriamo in vicendevole scambio animico con il mondo. Alle nostre percezioni sensoriali dobbiamo aggiungere l’elemento spirituale. La consapevolezza di ciò ci dà una grande forza e responsabilità verso la natura e verso l’umanità. (cfr “Missione di Michele” di R. Steiner)
Paola
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