Il riverbero dell’oggetto di meditazione

Meditazione con Heinz Grill                     Riassunto da Barbara Holzer

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Heinz Grill ha sottolineato che è importante approfondire che cosa succede nella meditazione. Chi medita deve avere un fondamento teorico per la pratica. Spesso si medita senza questa base.

Si può, con la meditazione, ritornare nel passato oppure si può anche creare uno sviluppo nuovo per il futuro. Nel primo caso si duplica solo quello che si ha già vissuto. Se invece si fa una meditazione, dove si crea veramente una relazione con l’oggetto, allora si crea qualcosa di nuovo trasformando le risorse (dalla vita già vissuta e dalla incarnazione passata) a un livello più alto.

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L’immagine mostra una persona di 50 anni che medita un oggetto. L’oggetto è rappresentato con la ellisse. La persona che medita, normalmente fa questo processo: pensa all’oggetto e “proietta” i propri sentimenti e desideri sull’oggetto. Si vede la figura nel disegno, con i diversi cakra 4,5,6, e con delle linee nella figura, che rappresentano i pensieri, esperienze già fatte, problemi, paure. Sono rappresentate anche „le proiezioni“ (frecce) della persona verso l’oggetto.

Si può dire che l’uomo ha raccolto durante 50 anni di vita tanti desideri e pregiudizi e nella meditazione succede poi, che “pensa” e medita proprio su quello che ha già vissuto e non veramente sull’oggetto di meditazione.

Questo pero non è la vera meditazione.

Lo scopo della meditazione è che il soggetto tenga l’attenzione verso l’oggetto e cosi quello inizia a riverberare verso la persona e si „rivela“. Si vede questo processo rappresentato nella parte superiore dell’immagine. L’oggetto diventa quindi come un sole che irraggia.

Con „oggetto“ è inteso non solo un oggetto fisico, ma un pensiero, ogni frase può diventare oggetto per la meditazione.

L’oggetto scelto per questa meditazione era la domanda: „che cosa è il pensiero?“ e la risposta:„il pensiero irradia per conto proprio, splende come un sole“. Il compito per la meditazione era, di non lasciarsi trascinare dagli impulsi personali, dalle onde di pensieri propri, che si alzano dagli organi e dalle esperienze già fatte, ma di trattare l’oggetto questa domanda e la risposta come „oggetti“ in modo molto libero, senza volerli „trattenere“. Durante la fase di meditazione di 10-15 minuti si volgeva sempre l’attenzione verso l’oggetto, senza interpretare o aggiungere pensieri personali.

Cosi il praticante si allena. Heinz Grill ha parlato di un percorso che dura almeno tre anni per riuscire a percepire il riverbero dell’oggetto della meditazione invece che le proprie proiezioni.